Le parole hanno il potere di plasmare la realtà, non mi stancherò mai di dirlo, soprattutto quando parliamo di identità, sessualità e ruoli sociali. Negli ultimi anni la parola “eteronormativo” è entrata con forza nel dibattito pubblico, educativo e culturale. Genitrici e genitori, insegnanti e tutte le persone che lavorano con bambine, bambini e adolescenti hanno il dovere di comprendere il significato di questo termine, perché il futuro possa essere fatto di rispetto e valorizzazione delle differenze.
Che cos’è l’eteronormatività?
Il termine “eteronormativo” si riferisce all’idea secondo cui l’eterosessualità sia l’unica norma sociale accettabile, naturale e desiderabile, mentre tutte le altre forme di sessualità o identità di genere sarebbero viste come eccezioni o anomalie. Questa prospettiva influenza la nostra società in modo profondo, spesso senza che ne siamo consapevoli.
Un esempio semplice di eteronormatività:
Quando diciamo a una bambina “hai un fidanzatino?” o chiediamo a un bambino se gli piace qualche compagna di classe, oltre a trasferire su loro delle nostre proiezioni di comportamento sociale, diamo per scontato il loro orientamento eterosessuale. Senza rendercene conto, stiamo rafforzando un modello che lascia fuori tutte quelle bambine e bambini che potrebbero sentirsi attratti o attratte da persone dello stesso genere, o che potrebbero non identificarsi nei modelli di genere tradizionali.
Identità negate e sofferenza emotiva
Questo tipo di approccio, soprattutto in contesti educativi e familiari, può portare molte bambine, bambini e adolescenti a sentirsi esclusi, emarginati ed emarginate o sbagliati e sbagliate. Può provocare isolamento, ansia e sofferenza emotiva, aumentando il rischio di bullismo e discriminazione.
Quando si crea consapevolezza, si crea benessere
Educare bambine, bambini e adolescenti a comprendere che non esiste una sola “normalità” ma tante identità possibili significa costruire una società più empatica, sicura e rispettosa. Riconoscere e rispettare le differenze riduce fenomeni di esclusione, aumentando il benessere psicologico ed emotivo.
Che impatto ha l’eteronormatività sulla vita adulta?
Le conseguenze dell’eteronormatività non si fermano all’infanzia o all’adolescenza. Anche in età adulta possono persistere problemi di autostima, difficoltà nei rapporti interpersonali e lavorativi, e paura del coming out, con il rischio concreto di discriminazione sul posto di lavoro o nelle relazioni sociali.
Diventare consapevoli di questo modello permette di creare ambienti più empatici e rispettosi, che permettano a tutte le persone, indipendentemente dalla loro identità di genere o orientamento sessuale, di esprimersi liberamente, autenticamente e senza paura.
E se invece di normale fosse solo comune?